Fondi a stampa

Fondi a stampa

La Biblioteca conserva circa 500.000 unità bibliografiche. Per la sua formazione (gestione storica del consorzio di enti locali, doni di esponenti della cultura locale, deposito legale, tra cui non è superfluo notare, fin dagli inizi del Novecento, la presenza di tutto il catalogo Laterza) ha carattere di cultura generale, con attenzione per la produzione libraria di carattere umanistico e in particolare per la cultura meridionale e regionale.
La formazione della raccolta libraria trae origine dall'atto di donazione del senatore barese Girolamo Sagarriga Visconti Volpi (1810-1875), sottoscritto il 5 aprile del 1865. Alla donazione del fondo seguirono ulteriori doni di privati e l’istituzione di una biblioteca pubblica consentì l'incameramento delle biblioteche delle congregazioni religiose, prevalentemente francescane, soppresse nella provincia per effetto del Decreto Regio n. 3036 del 7 luglio 1866. I fondi conventuali, benché di carattere primariamente religioso, non mancano di opere letterarie e scientifiche e si offrono come una importante documentazione della storia della cultura in Terra di Bari.

Ernest d’Hervilly, Les armes de la femme. Parigi, Paul Ollendorf, 1880.   (P1 A 45)Dalla fine del XIX secolo e fino agli anni Cinquanta del XX, il patrimonio librario ha registrato un incremento imponente per l’aggregazione di numerose raccolte librarie, di consistenza varia, provenienti da intellettuali e da famiglie di spicco soprattutto baresi.

Si segnalano le donazioni e i lasciti più importanti pervenuti in tempi diversi:
- dono Domenico Zampetta (1827-1908, francesista e docente al Regio Istituto tecnico di Bari): circa 25.000 volumi contenenti opere di interesse prevalentemente letterario e di francesistica, rilevanti per rarità e particolarità bibliografica; comprende libri dei secoli XVII-XIX;
- dono Raffaele Cotugno (1860-1939, uomo politico e scrittore): circa 20.000 opere a stampa di interesse storico-politico riguardanti in particolare l’Italia meridionale; comprende anche una interessante collezione di periodici e giornali e un archivio riguardante il Risorgimento e la vita politica meridionale dalla fine dell’Ottocento all’avvento del Fascismo;
- dono Vittorio Fiorini (1860-1925, Accademico dei Lincei, Direttore Generale dell'Istruzione media): fondo acquisito dal Ministero dell’Istruzione e donato alla Biblioteca all’inizio del Novecento, ricco di edizioni di fine Ottocento di carattere storico-letterario;
- dono Michele Squicciarini (1857-1929, avvocato): con numerose pregevoli edizioni antiche, soprattutto del XVI secolo;
- dono eredi del prof. Andrea Angiulli (1837-1890, filosofo e pedagogista): fondo omogeneo di circa 2.000 volumi di opere di filosofia.
- dono eredi del prof. Giuseppe Petraglione (Lecce 1872 - Bari 1947), insegnante, studioso e saggista.

Filippo Tommaso Marinetti, Distruzione. Milano, Edizioni futuriste di Poesia, 1911.   (P1 B 17)Dal 1910 la Biblioteca Consorziale Sagarriga Visconti Volpi diviene destinataria della terza copia, oltre le due destinate alle due biblioteche nazionali centrali, degli esemplari d’obbligo previsti dalla L. 7 luglio 1910 n. 432 "Obbligo per lo stampatore od editore di consegnare al Procuratore del Re del Circondario o Distretto tre copie di ogni pubblicazione prima di porla in commercio". In assenza di biblioteca universitaria nel territorio della Provincia, la Biblioteca Consorziale è individuata come consegnataria dal R.D. 13 febbraio 1911 n. 184 “Biblioteche alle quali deve essere inviata la terza copia degli stampati e delle pubblicazioni di cui alla legge 7 luglio 1910 n. 432”. Con questo provvedimento normativo, che attua per la prima volta un effettivo decentramento del deposito e dà luogo ad una conservazione dei documenti articolata su più livelli, si concretizza per la Biblioteca Consorziale l’opportunità della acquisizione sistematica ed estesa della produzione editoriale locale contemporanea.

Recentemente il D.M. 28 dicembre 2007 (link) ha designato la Biblioteca Nazionale "Sagarriga Visconti Volpi” di Bari "sede di conservazione di una copia dell’archivio regionale di tutta la produzione editoriale della regione Puglia, libri, opuscoli, pubblicazioni periodiche, carte geografiche e topografiche, atlanti, manifesti, musica a stampa; sede inoltre di conservazione dei documenti di grafica d’arte e dei documenti fotografici".

I fondi antichi a stampa, agglomerati di pubblicazioni prodotte con procedure tipografiche manuali tra il XV secolo e il termine cronologico convenzionale del 1830, rappresentano una quota rilevante del patrimonio bibliografico della Biblioteca Nazionale di Bari, quasi completamente catalogata in SBN, anche se non dettagliatamente quantificata, tranne che per alcuni spaccati cronologici (incunaboli e cinquecentine), per i quali si è scelta una conservazione selettiva e compatta. I libri antichi alloggiano nei fondi storici di cui sono parte, non sottoposti a criteri di individuazione cronologica né tipologica (monografie e/o periodici).

Tra le raccolte di maggiore pregio, e pertanto sottoposte a particolari regole di conservazione e di consultazione, si segnalano i seguenti fondi:

Incunaboli
La raccolta, composta da 55 opere, per lo più di provenienza conventuale, e di conseguenza di contenuto teologico e filosofico, è descritta, oltre che nel catalogo generale per autore, anche in un catalogo speciale a schede. Gli incunaboli, nella maggior parte,  sono stati elencati da R. Fiorillo (Incunaboli delle biblioteche di Puglia. Napoli, 1942). Risultano anche censiti nell’IGI (Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d’Italia) e nel GW (Gesamtkatalog der Wiegendrucke).

S. Girolamo, Tomi I II et III continentes eius Epistolas. Anversa, Christophe Plantin, 1578.    (70 Q 22)

Cinquecentine
Provenienti per lo più da biblioteche di conventi soppressi acquisite al patrimonio dello Stato (ad esempio Cappuccini e Riformati di Bari, Cassano, Conversano, Gravina, Rutigliano, Triggiano, Valenzano): si tratta di opere teologiche o devozionali o di classici. Classici, opere giuridiche, non numerose, ma rilevanti opere scientifiche provengono, invece, nella maggior parte da importanti donazioni (Squicciarini, Cotugno, D’Addosio). Ad esse si sono aggiunte, in tempi recenti, alcuni acquisti effettuati sul mercato antiquario. Forniscono un’ampia panoramica dei più importanti tipografi o famiglie di tipografi del XVI secolo italiani e stranieri (i Manuzio, i Giolito de’ Ferrari, i Griffio, i Giunta, gli Scoto, i Sessa, i Froben, gli Estienne). Si tratta di un totale di 1800 opere, descritte oltre che nel catalogo generale per autori, anche nel catalogo speciale a schede, cui si aggiunge il dettagliato catalogo a stampa (Le cinquecentine della Biblioteca nazionale di Bari, a cura di L. Poli. Bari, 2000).  Sono anche reperibili nella banca dati Edit 16 (Censimento nazionale delle edizioni; italiane del XVI secolo) e in OPAC SBN.

Editti e Bandi
Sotto la segnatura Editti e Bandi A sono riuniti editti, bandi, prammatiche, dispacci, per un totale di 634 atti riguardanti l’Italia meridionale emanati nel periodo compreso tra il 1718 e il 1867; uno solo risale alla fine del XVI secolo. Per la maggior parte di essi la provenienza è stata individuata nelle raccolte di Gennaro De Gemmis e Giovanni Beltrani. Sotto la segnatura Editti e Bandi B sono stati raggruppati pochi documenti riguardanti lo Stato pontificio e il Granducato di Toscana dei  secoli  XVI e XVII. Sono descritti in un catalogo a volume e nel catalogo on line.

 

Niccolò Giovanni Abrusci, Fax gemina. Napoli, Girolamo Fasulo, 1665.    (E.P. C 8)

Fogli risorgimentali
Sotto la segnatura Cot. Ris. sono stati riuniti appelli, discorsi, cronache, atti governativi, bollettini, lettere in forma di manifesti, volantini, ecc. provenienti dalla ricchissima collezione dell’on. Raffaele Cotugno, che li donò alla Biblioteca Consorziale, poi Nazionale, alla fine degli anni quaranta del ‘900.
La raccolta, formata da 760 documenti collocabili tra il 1815-1870, comprende anche una ricca collezione di componimenti in versi, nella quasi totalità a commento degli avvenimenti del Regno delle Due Sicilie del 1848.

Allegazioni giuridiche
Le allegazioni provengono per lo più dalla raccolta di Giovanni Beltrani. Sono circa 5000 e, distinte in civili e penali, a stampa o manoscritte, si collocano tra il XVII e il XX secolo. Sono riunite nel catalogo generale per autore alle voci Causa civile - Causa penale; solo alcune di esse compaiono anche nell’OPAC SBN.

Edizioni pugliesi
Sono raccolte sotto la segnatura E.P. 163 opere stampate nei secoli XVI - XVIII tra Bari, Trani e Lecce. Di esse esiste, oltre il catalogo speciale a schede, un catalogo a stampa (Le edizioni pugliesi dei secoli XVI-XVIII nella Biblioteca nazionale di Bari, a cura di M.T. Tafuri e M. Virno, Bari, 1984). Sono rintracciabili nel catalogo generale per autore della Biblioteca e in OPAC SBN.

Vittorio Siri, Il Mercurio ouero historia de’ correnti tempi. Casale Monferrato, Cristoforo Della Casa, 1644. (105 G 5)

Carte geografiche
Le carte geografiche costituiscono una variegata raccolta datata tra il XVI e il XX secolo. Si segnalano: le rappresentazioni della Puglia dell’Ortelius, del Magini, dello Jansson, del Blaeu, le carte curate dall’Istituto geografico militare, dell’Ufficio idrografico della regia Marina, le carte di B. Marzolla, di A. Zuccagni Orlandini, di G.A. Rizzi Zannoni. Delle carte, in numero di 750, esiste catalogo a volume.

Rari e Pregiati
Le opere ritenute di particolare rarità o pregio, costituiscono il settore con segnatura R.P. formatosi negli anni con volumi già conservati nei magazzini della Biblioteca e incrementato in tempi recenti con importanti acquisti in antiquariato. Tra esse spiccano alcuni antichi atlanti ed opere finemente illustrate del ‘600-700, nonché altre arricchite da pregevoli legature e note manoscritte di personaggi famosi. Sono rintracciabili nel catalogo generale per autori della Biblioteca, nel catalogo speciale a schede e in OPAC SBN.

 


redazione del 14 febbraio 2014

 

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